QUESTA DEPOSIZIONE RISCHIARA LA TUA ASSENZA Malformato della voce Domenico Brancale Sound design Alessandro Gulino Foto Luca Bolognese (in collaborazione con Gasparelli Arte Contemporanea,
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7 croci di un camposanto lucano, i resti di ciò che fu piantato nel nome della nostra morte. 49 pietre del fiume Agri di questo e un altro fiume dove risuona l’acqua da millenni, scorre e ci vede scorrere, dove siamo rimasti, proprio qui nel solco di una voce, che nessun vento sparpaglia, e nessun vuoto riempie. Sempre una voce deposta sulla pietra. Sempre un silenzio piantato dentro questa croce La voce è ferma. L’esperienza della poesia di Domenico Brancale sembra sempre vacillare invece di evolversi, si muove per barcollamenti, cadute, strappi e ferite. Ma la voce è ferma. Sempre. Lancinante e ferma. La sua voce non è una voce, ma è una ferita aperta. L’eco di un lamento tanto dignitoso quanto sostanzialmente indecente. Un poeta che manca la sua voce fin dalla nascita chiede l’assoluzione e la condanna
I’ere nu silenzie ianghe di milliche Gozàmene Era un silenzio bianco di mollica / quello che a tavola / si spartiva la vita nostra / e nessuno / nemmeno per sbaglio / avrebbe sussurrato alle orecchie dell’altro // Alziamoci / ci hanno murati dentro * Sei venuta incontro a me Rimasta sul braciere Mi affilavo per sempre Questo lo strazio
da L’ossario del sole (Passigli, 2007)
Domenico Brancale è nato in Lucania. Ha pubblicato Cani e porci (Ripostes, 2001); Canti affilati (Franco Masoero Edizioni d’arte, 2003) e Frantoi di luce (Mavida, 2006) con inchiostri di Hervé Bordas; L’ossario del sole (Passigli editori, 2007). Nel 2005 è apparsa una cartella di foto Brace (Prova d’Artista) con Giacinto Cerone, e un libro d’artista Viaggiare (CTL) con Clemens-Tobias Lange. È uno dei fondatori del libro-rivista di poesia e arte ’a camàsce (CTL). Tra le performances si ricordano: John Giorno e Domenico Brancale (Galleria Bonomo, Bari, 2006); Krakorna in Vie teatrali del mutamento. Artaud, Bene, Grotowski con Antonio Attisani, Marco Dotti, Carlo Sini, Paolo Ferrari.(Isolacasteatro, Milano, 2006); Frantoi di luce nera con il regista Michele Schiavino (Vetrina del fare, Salerno 2006); Nessun sole sorge senza l’uomo - suoni per una voce a corda con i Fratelli Mancuso (Sant’Arcangelo, 2007); Cataletto per Aristakisyan con il regista Artur Aryistakisyan (Potenza, 2008). |
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